Giorgia Meloni: "Affrontiamo odio e trame oscure"
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Giorgia Meloni: “Affrontiamo odio e trame oscure”

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni conclude la campagna con un discorso a Piazza del Popolo, denunciando ostilità e complotti contro il suo governo.

La campagna elettorale di Fratelli d’Italia si è conclusa con un grande comizio a Piazza del Popolo, dove la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato davanti ai suoi sostenitori. Il palco, decorato con il suo nome in caratteri cubitali, ha fatto da sfondo a un discorso accorato e determinato. Meloni ha denunciato una serie di ostilità e complotti contro il suo governo, enfatizzando la determinazione a continuare il lavoro per migliorare l’Italia.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

Le dichiarazioni di Meloni

In questa piazza si vede la differenza tra la nostra gioia e la rabbia dei nostri avversari. Promettetemi che il nostro motore sarà sempre l’amore e non l’odio, costruire e non distruggere,ha detto Meloni, ribadendo l’importanza di mantenere un atteggiamento positivo nonostante le difficoltà. La leader di Fratelli d’Italia ha sottolineato che il suo governo è impegnato a lasciare l’Italia in condizioni migliori, nonostante gli ostacoli e le trame nell’ombra orchestrate dalle forze del conservatorismo dello status quo.

L’opposizione e le sfide del governo

Meloni ha anche affrontato la questione della riforma sul premierato, attualmente in discussione in Parlamento. Ha accusato il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle di opporsi fermamente alla riforma perché non vogliono che siano gli italiani a decidere chi governa. “Vogliono che a decidere sia il Palazzo,” ha dichiarato, criticando la tradizione politica che ha permesso al Partito Democratico di governare anche quando perdeva le elezioni.

La presidente del Consiglio ha poi fatto riferimento alle dichiarazioni di Nicolas Schmit, candidato presidente della Commissione Europea dei Socialisti e Democratici, che aveva messo in dubbio la democraticità dei Conservatori europei.

Rivolgendosi a Elly Schlein, Meloni ha chiesto se condivideva quelle parole, sfidandola a rispondere pubblicamente. “Se non sono un leader democratico, cosa sono? Un dittatore? E se sono un dittatore, cosa si fa, la lotta armata per depormi?” ha chiesto Meloni, definendo le accuse come dichiarazioni irresponsabili che potrebbero incitare alla violenza.

Meloni ha inoltre difeso il diritto delle donne a reagire agli insulti, facendo riferimento a un recente scambio di insulti con il presidente campano De Luca. Ha ribadito il suo impegno per il pluralismo e ha criticato le accuse di monopolizzare la televisione pubblica, sostenendo che il vero problema per i suoi avversari è la perdita del loro monopolio mediatico.

Concludendo il suo discorso, Meloni ha presentato le elezioni europee come un referendum tra due visioni opposte di Europa: una che accetta la cancellazione della cultura europea e una che difende le radici comuni e i valori tradizionali. “Qui si fa la storia,” ha affermato, esortando i cittadini a fare la scelta giusta per il futuro dell’Europa.

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ultimo aggiornamento: 2 Giugno 2024 13:38

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